I menu proposti sono due: «Nuovamente Agli Amici» e «Naturalmente Agli Amici». Nel primo, i piatti di mare, come il dentice con rapa rossa, foglie e piccoli frutti e la seppia «integrale» con zafferano e patate, si alternano a proposte di terra, come il Wagyu con mandarino, dattero fermentato e tagete. Nel secondo, carne e pesce lasciano il posto a ingredienti vegetali, interpretati con uguale finezza e creatività.

Ristorante bello: ricco di un particolare charme che irretisce. Come ugualmente irretisce la cucina che, puntando sulle materie prime locali...

La cucina è di pesce (ma non mancano interessanti excursus sulla carne) in chiave fusion...

Ristorante di pesce ‘nel centro più centro’ di Padova (vicino a Prato della Valle e alla Specola galileiana) che ha una cifra stilistica precisa: la raffinatezza.

Cucina solida, concreta e ricca di personalità, con piatti sia di tradizione locale sia di taglio internazionale...

Nella sala foderata di legno e nella terrazza affacciata sulla valle ci si diverte con una cucina solida ed efficace...

Si mangia pesce in questo locale raccolto ed elegante, a due passi dall’Arena. Materia prima di grande qualità che entusiasma palato, gola e spirito...

...piacevolissima cucina che interpreta con estro e semplicità i sapori della tradizione. Protagonista è il pesce...

È un locale affettuoso per il clima che si respira, per la sua eleganza misurata; per il suo servizio amabile. E soprattutto per la cucina...

Cresciuti all’ombra di Alajmo e Bartolini, i due fratelli Manias sono tornati a San Michele al Tagliamento e hanno trasformato Al Cjasal...

Il nome giunge dall’antico mulino che è sede del locale. I piatti rileggono alcuni grandi classici vicentini...

Flavio Strafella, cuoco maratoneta e contitolare di questo locale (a due passi dallo storico ponte) assieme al fratello Antonio, è una superstar del cioccolato.

Una coppia di ristoratori appassionati, Andrea Lombardini in cucina e la moglie Martina in sala, e un’osteria in aperta campagna, rustica, accogliente...

Ambienti curati, tavoli ben apparecchiati e un profumo di buono che pervade l’aria sono il biglietto da visita di Al Volt, consolidata insegna del mangiar bene gardesano.

Il ristorante Alla Borsa è una vera e propria istituzione. Da sempre la sua fama è legata ai tortellini «nodo d’amore»: una specialità di Valeggio sul Mincio che conquista...

Un casale in mezzo alla campagna, con spazi ampi e ben curati, costruito con tecnica moderna e capace di esaltare, anche grazie ad abbinamenti azzeccati, la qualità della materia prima.

In carta troviamo i piatti tipici di una trattoria italiana contemporanea: dal risotto all’Amarone a quello con bruscandoli e Taleggio...

«Il rispetto per la materia prima è stato il nostro credo fin dal principio. Da lì in poi, abbiamo sempre inseguito soltanto i nostri sogni»: così Lionello Cera riassume in poche parole la sua filosofia...

«Il più solido piacere della nostra vita è il piacere vano delle illusioni». Immaginate quindi Giacomo Leopardi, seduto a tavola, che si vede servire l’‘illusione’: «sembra bresaola» ovvero una passata di pomodoro essiccata e ridotta a sottilissime fettine. Questo è il mondo di Giuliano Baldessari: un mondo ove l’immagine è sempre riduttiva rispetto alla realtà. Perché nella vita, come in cucina, spesso niente è come sembra.

Il menu, uguale per tutti, è concepito all’insegna di stagionalità, sostenibilità, filiera cortissima nella selezione delle materie prime e recupero di usi regionali antichi: concetti riassunti con efficacia dal noto slogan «Cook the Mountain».

Tradizione, tecnica e materie prime di qualità sono le carte vincenti di questo ristorante elegante...

Ai piedi del Faloria, immerso nei boschi, il locale della famiglia Menardi rappresenta una pietra miliare della ristorazione ampezzana...

La cucina è ricercata, ricca di sfumature e allo stesso tempo concreta e appagante: carne e pesce si rincorrono in carta e non di rado si incrociano nella stessa pietanza: è il caso di «Surf n’Turf», linguine fredde con sugo d’arrosto, frutti di mare e caviale di aringa, e del sontuoso «Rossini al Mare», filetto di manzo con foie gras, seppia e salsa teriyaki.

In cucina nessun fuoco d’artificio di maniera: solo pesce che emoziona per freschezza e sapori altrove introvabili.

La creatura di Paola Secchi, vera signora della ristorazione veronese, viaggia a gonfie vele. Alla base dell’attuale successo c’è la scelta, risalente al difficile anno 2020, di inseguire un modello di ristorazione moderno, agile e integrabile con la storica attività della Pasticceria Perbellini.

Nelle romantiche sale di un antico palazzo del centro storico, la cucina tradizionale trentina (cinque generazioni alle spalle) è rivisitata con estro creativo...

Per gli irriducibili ci sono piatti di carne, ma è la proposta di pesce che dimostra la mano sapiente del cuoco.

La cucina, che è perlopiù a base di carne (seppur non manchino mai un paio di proposte di mare), prende spunto da ricette di tradizione...

Michele Tottolo, chef e proprietario, mette in tavola piatti tutt’altro che scontati, come il baccalà in dolce panatura con variazione di carciofi...

Due sale incantevoli, Del Volto e Degli Affreschi e, di nuovo, una cucina a vista per dodici fortunati ospiti. Solo a questi ultimi è destinato il sontuoso menu «X12». Per tutti gli altri la scelta è tra «Io e Silvia», dedicato alla moglie, e «Io e Giorgio» dedicato a Giorgio Gioco: il primo rappresenta lo stato dell’arte della cucina di Perbellini, il secondo una retrospettiva dei classici del ristorante, rivisitati.

Fu un casino di caccia, e ancora oggi ne porta il nome, questo luogo che la famiglia Dal Lago ha trasformato in un raffinato ristorante, fortemente e quasi spiritualmente legato alle silenziose, fitte foreste che lo circondano: non solo per l’atmosfera rarefatta che vi si respira, ma anche perché le erbe, i funghi, i frutti di bosco, i formaggi, la selvaggina che Antonio Dal Lago tratta con sensibilità e delicatezza nella propria cucina provengono in gran parte da lì.

In cucina la scelta, azzeccata, è stata di affidarsi non a un solo chef ma a due, con caratteristiche diverse e complementari: Leonardo Bozzato, brillante e creativo, e Davide Scarpa, solido, esperto e concreto.

Il due è il numero che rivela l’anima del locale, collocato sulla collina tra Schio e Valdagno...

La storia delle buone cose di Crichelon inizia nel 1988 con una semplice proposta di piatti della tradizione. Da allora altri piatti, frutto di ricerca sulle ricette dimenticate e sui gusti del passato, si sono affiancati...

Il ristorante della famiglia Quagliato rappresenta un rifugio sicuro per la clientela padovana (e non) in cerca di una scampagnata golosa sui Colli Euganei.

La cucina di Claudio Ballardin, titolare di Da Beppino (nome scelto in memoria del suocero-maestro), racconta sessant’anni di tradizione gastronomica...

La cucina è classica, orientata a cogliere tutta la fragranza che il pesce fresco può dare...

Eccezione virtuosa tra gli innumerevoli locali turistici dell’affollata Via Bafile, quella di Omar Zorzetto si distingue come una delle migliori tavole di mare dell’Alto Adriatico.

Oltre alle pietanze indimenticabili, come i golosi maccheroncini «alla Silvio» e il «piatto Schweizer», ecco la delicata pluma di maialino iberico con insalatina di rape rosse.

Quella che può sembrare una bottega, peraltro di qualità, rivela altre due anime: quella di enoteca raffinata e quella di ristorante di livello...

Damir, Ornella, Mattea è il tris d’assi di questo ristorante che, nascosto tra le viuzze del centro, a cinquanta metri dal mare, ha scritto pagine gloriose nella storia gastronomica di Cittanova.

Il pesce è l’elemento centrale della proposta gastronomica, nella quale spiccano la selezione delle crudité (di grande qualità), la tartare del giorno, le ostriche Gillardeau, il caviale e le cappesante...

Oggi la cucina è nelle mani di Riccardo De Prà, cuoco esperto, dalla forte personalità...

Antico e moderno si incontrano in questa «trattoria» che offre una cucina di chiara ispirazione territoriale, debitamente ammodernata e ingentilita...

Da trent’anni Alessandro Gilmozzi sperimenta materie prime inusuali come i licheni, le cortecce, il muschio, le gemme del cirmolo, la resina degli abeti, le bacche di ginepro, le erbe, i fiori di montagna, utilizzandole nella reinterpretazione di antiche ricette del territorio.

Nata come locale dove trovare le bottiglie di tutti i vini della denominazione, l’Enoteca ha una grande cucina che si adatta ai grandi rossi prodotti nelle colline a Nord di Verona.

Francesco Sodano ha portato la sua creatività e il suo bagaglio di esperienze in un luogo che, sin dalla nascita, è stato connotato da una vena internazionale. Ma lo chef ha introdotto nel menu anche piatti d’istinto e di ricordi, come il geniale «pane e Nutella» con cui si conclude la parte dolce.

Da ormai cinquant’anni Fana Ladina, con le sue calde salette rivestite di antichi legni, accoglie i propri ospiti, facendo loro vivere una bella esperienza di cucina tradizionale...

Accade spesso che gli chef giramondo, dopo aver accumulato esperienze e competenze, tornino nelle città di origine per metterle a frutto. Marco Feltrin è uno di questi...

In cucina un giovane «ribelle», come ama definirsi: Thomas Ortler che, con indubbia capacità e tanta passione, mette in dialogo le materie prime del territorio...

Claudio Roncaccioli, insieme al figlio Lorenzo, presenta la propria cucina come «a chilometri duecento». Da Modena, appunto, perché sono lì le radici della famiglia.

La famiglia Pasin è al comando del ristorante Galli – una delle insegne più apprezzate del Trevigiano – da tanti anni. Ma nonostante questo né la passione né l’entusiasmo sono mai venuti meno. Anzi, tutt’altro! E basta accomodarsi a uno dei tavoli di questo curatissimo locale per accorgersi che qui nulla è lasciato al caso: le giuste tovaglie, le sedie comode, l’illuminazione fascinosa, il magnifico giardino...

Gli ambienti di Gellius rappresentano un esempio virtuoso di sintesi tra architettura moderna ed elementi archeologici risalenti all’epoca romana. La recente ristrutturazione li ha resi ancora più armonici e godibili, esaltandone la stratificazione storica...

Tradizioni solide ma tecnica moderna, filosofia sostenibile e sguardo creativo ai fornelli...

Un locale moderno, quello di Andrea Poli, che vive tutte le fasi della giornata: colazione, pranzo, aperitivo e cena.

Harry’s Piccolo si sposta...

Le chiavi della cucina sono nelle mani del giovane chef austriaco David Senfter, che propone piatti di stretta derivazione nordica, nei quali la tecnica più ricorrente è la fermentazione...

Da Hiša Franko la cuoca, Ana Roš, accompagna idealmente i propri ospiti in un viaggio attraverso fattorie e piccoli produttori della valle dell’Isonzo con, tutt’al più, una fugace ma piacevole divagazione in Istria. Non c’è proposta à la carte ma un solo menu degustazione (a 325 euro): «50 sfumature di rosso», un colore che rappresenta la passione e l’amore, ma anche la determinazione, che è ben presente nel ristorante.

La cucina, brillante e gioiosa, ripercorre le ricette del passato, esplorando nuovi abbinamenti di gusto legati al territorio e alle stagioni, lavorando prodotti regionali di primissima qualità e privilegiando piccoli produttori locali.

Territorio, tradizione e creatività: concetti semplici ma non scontati. Ma che, nel caso di Sebastian ‘Seba’ Sartorelli risultano ben assimilati...

Qui si gusta la più eccellente cucina friulana, in ambienti riscaldati dalla calda accoglienza dei proprietari: la famiglia Rizzotti.

Non mancano piatti rassicuranti, come il baccalà mantecato e i bigoli al ragù d’oca, ma quando la cuoca Silvia Moro lascia libera la fantasia, gli accostamenti diventano originali...

L’asse portante della cucina è il binomio ‘territorio e tradizione’, ma con uno sguardo attento verso il mondo che cambia.

Non è solo la vista sul Lago di Molveno (che in estate si apprezza dalla vasta terrazza) a conquistare di questo luogo. È pure la cucina, in mano a un giovane di talento...

La proposta gastronomica, particolarmente varia, schiera in prima fila i piatti tipici del territorio, ingentiliti da leggiadri tocchi di creatività.

La filosofia del ristorante si ispira al prezioso fungo porcino, simbolo di qualità e rarità...

Contemporaneo lo stile di Francesco Massenz e Leonardo Zanon, cuochi di Incalmo, la tavola gourmet dell’albergo...

Lo chef Sabino Fortunato propone con maestria i prodotti del territorio: formaggi di malga, salumi, funghi, ortaggi dell’orto, selvaggina, carni, pesci d’acqua dolce (trote e salmerini alpini).

Da Gesti si va per assaggiare la buonissima pizza con gli impasti di Tommaso Lo Iacono, e poi intraprendere un viaggio dei sapori verso Napoli, dallo street food a «Elogio al pomodoro»...

Nonostante il richiamo turistico di Romano d’Ezzelino e della vicina Bassano del Grappa non sia tra i più forti della regione, Maria Pia Viaro e Massimo Vallotto hanno scelto l'antica Villa Apollonio per creare un microcosmo esclusivo in cui si intrecciano raffinata ospitalità e alta gastronomia.

La proposta punta su una cucina che interpreta con grazia ingredienti di grande qualità secondo tecnica moderna. Senza steccati geografici ai fornelli lavorano su tre direttrici, esplicitamente dichiarate in carta: «Terra» (piatti vegetariani); «Acqua» (piatti di pesce di mare e d’acqua dolce»); «Fuoco» (piatti di carne).

Ai fornelli ci sono gli eredi del mitico Ciori, curiosi e capaci, che oltre alla tradizione e alle ricette non scritte possiedono la conoscenza dei prodotti del territorio.

Cuoco navigato, Alessandro Favrin crea piatti golosi e concreti, senza rinunciare a spunti creativi ed eleganza nelle presentazioni.

Non sono molti i locali, nell’Altopiano dei Sette Comuni, che possono vantare una secolare tradizione d’accoglienza e un’offerta gastronomica a largo raggio come l’Hotel Europa. È Fabio Falsetti che sovrintende alle quattro proposte gastronomiche: il Ristorante St. Hubertus (il capostipite), la Stube Gourmet, lo Chalet Europa e l’Osteria.

Il ristorante gourmet dell’hotel Gardena abbandona la stube e sceglie linee e spazi moderni per la nuova sala realizzata in un edificio adiacente, con molto legno ma interpretato con gusto contemporaneo, con un elegante ingresso separato e un’ampia vetrata affacciata sul centro di Ortisei e sulle vette alpine.

La missione di coniugare la solida esperienza della famiglia Scarello al territorio e ai prodotti istriani (pescato del giorno, verdure e frutta di orti, carni selezionate, vino, olio,) è pienamente riuscita grazie alle capacità del giovane executive chef, Simone De Lucca...

Qui Ernest Hemingway (che era di casa) aveva libero accesso alla cucina, per prepararsi quel risotto agli scampi che riteneva piatto «leggero» e salutare, dopo gli eccessi. La ricetta hemingwayana da allora è sempre in carta, ma lo chef Alessandro Fol a questa ha affiancato piatti di altrettanto grande valore, a base di materie prime ricercate: di mare, di laguna, di pianura, di montagna.

Il servizio e la calda atmosfera, improntata all’ospitalità, sono costantemente i cardini della casa mentre il cuore pulsante della cucina esalta tradizioni e prodotti locali...

Classico come pochi in regione, nel senso più francese del termine, lo chef ha assorbito lo stile internazionale riuscendo a donargli la leggerezza luminosa della tradizione mediterranea.

Tradizione a regola d’arte è quella che si gusta nella calda atmosfera di Al Fogolar, con il tipico fogolar (caminetto)...

A Denno, in Val di Non, quando Berta filava, sorgeva una vecchia filanda...

«Incö» (‘oggi’, in lingua ladina), afferma con decisione Simone Cantafio. E aggiunge: «La terra è viva», facendo propria una frase di Mario Incisa della Rocchetta. Dalle parole delle due dichiarazioni d’intenti discendono i fatti della cucina...

Sapori di confine nel ristorante del country resort La Subida, perla dell’ospitalità friulana creata da Josko Sirk e ora guidato dai figli Tanja e Mitja, insieme a mamma Loredana...

La cucina propone piatti di sapore e sostanza, perlopiù in ricette alpine (qui il pesce di mare è bandito). La mano della cuoca è salda e le materie prime sono di qualità estrema: così è facile innamorarsi di piatti che, ben centrati sul gusto, si muovono da una soave trota salmonata marinata con uova di luccio, yogurt e aneto...

La fantasia non manca in questo bel ristorante d’albergo: né potrebbe essere altrimenti considerato che qui si coltiva la passione per un territorio ricco di giacimenti golosi...

Sul roof-top dello storico Grand Hotel Marin, questa insegna è una delle eccellenze della ristorazione a Lignano.

Il Grand Canal non propone un percorso degustazione ma la classica divisione fra antipasti, primi, secondi e dolci...

Palazzetto My Venice è in rapida ascesa nel panorama sia dell’hôtellerie sia della ristorazione lagunare. Il contesto è magnifico: un edificio del XVI secolo non lontano dal Canal Grande ristrutturato con eleganza e rispetto. Non più di dieci camere (secondo il modello boutique hotel), sale affrescate adibite a spazi comuni e un accogliente ristorante al piano terra.

Al Glam i vegetariani fanno festa, perché è difficile trovare un altro posto simile a questo, capace di trasformare le primizie degli orti della Laguna in grandi piatti.

Il Regio Patio è il palcoscenico di un cuoco dalle indubbie doti di solidità tecnica e sensibilità: Andrea Costantini.

Non meno indelebile è la cucina di Spinnaker, che viene rifornita giornalmente di tutto quello che il mare offre...

Ristrutturato pochi anni fa dal birrificio Forst, quest’antica osteria è ora l’hotel Schlosswirt il quale, al proprio interno, ospita una bella e golosa trattoria regionale che propone una elegante selezione di piatti altoatesini, e la stube gourmet Luisl che lo chef Luis Haller e il maître Nicola Spimpolo hanno elevato a meta golosa e prestigiosa.

Ai fornelli Giancarlo Bellino propone piatti raffinati, capaci di unire la tradizione veneziana ai sapori mediterranei della sua terra d’origine: la Puglia.

In questa storica locanda, Peter Girtler esercita da quasi trent’anni la sua golosa arte trasformando materia prima locale...

La cucina altoatesina più stilosa, tecnicamente elaborata nonostante lo stretto legame con il territorio la si trova quassù, in Alta Val Sarentino, in quel rifugio che, ormai trent’anni fa, nasceva dal sogno dei fratelli Schneider, Heinrich e Gisela...

Ai tavoli della calda e avvolgente stüa, il cuoco racconta anche delle montagne circostanti e delle rassicuranti bellezze della grande gastronomia classica...

Nella cucina di Marco Marras sono evidenti le radici mai rinnegate della bella Sardegna. Ma ci sono anche pezzetti delle esperienze di lavoro all’estero...

Per quattro sere a settimana si possono gustare i ricordi golosi di questo chef giramondo ma dal cuore sempre ancorato alla sua Sardegna.

Da quando ha preso in mano le redini del locale paterno, Matteo Rizzo ha costruito una brigata di cucina con cui condivide idee e proposte. I nuovi piatti nascono così da un percorso condiviso...

È ‘il’ ristorante di pesce di Sacile, storico indirizzo per gli ottimi piatti e la raffinata accoglienza...

Creatura di Gianni Bonaccorsi, ferrarese di origine e veneziano d’adozione, Il Ridotto propone una cucina tra le più interessanti della città...

Pietanze che sono il frutto di riflessioni profonde, di vivacità creativa e capacità di governare equilibri e contrasti con tecnica sopraffina...

Tra i piatti più sfiziosi il «sushi di montagna» (trota, salmerino, sarda del lago). E ancora: la seppia al Teroldego, il risotto al crescione con caprino...

Lo stile di Sacchetto si è ulteriormente affinato rispetto alla precedente esperienza al timone de La Cru (Romagnano): i suoi piatti, sebbene non privi di complessità, sono godibili, concreti e presentati con una cura estetica maniacale.

Mezzo secolo di storia sotto le luci del faro di Salvore per questo locale gestito ora da Orietta, figlia di Bruno Zubin, il fondatore.

Immersa nel verde questa konoba celebra la cucina istriana di confine da oltre trent’anni. L’offerta spazia tra carni e pesci, con piatti semplici e gustosi.

...ecco piatti che parlano di profumi e sapori puliti e buoni, a base di pescato di giornata procurato dagli amici pescatori.

Questa konoba dall’anima schietta è nel cuore dei rovignesi. È gestita da Jure Matic, con tutta la sua passione per la cucina e per le tradizioni istriane trasmessagli da nonna Marta.

L’insegna oggi è affidata a Kevin e Natalie Trafojer, figli di Sonya e Jörg, i fondatori. Quello che non è cambiato, è la filosofia che la guida. Prodotti del territorio, ricerca e attenzione al particolare. Dalle erbe di campo alla frutta. Dal pane tradizionale di segale alle carni dei vicini allevamenti. Dallo speck del nonno alle salsicce affumicate in casa.

Territorio e natura sono protagonisti assoluti, e vengono rappresentati nei piatti – tutti volutamente siglati da spunti amaricanti – con straordinarie energia e precisione...

Gli ingredienti sono cucinati con semplicità (che resta l’esercizio più difficile) e le preparazioni sono spesso innovative...

I piatti di Vespani indossano una veste più complessa e formale nella quale ruoli importanti giocano suggestioni nordiche, tecniche contemporanee e tocchi di raffinato minimalismo. Ecco quindi la trota affumicata, accompagnata da latticello, cipollina, trombette croccanti e riduzione di peperone al barbecue...

Tradizionale ristorante di pesce in centro città, noto soprattutto per i suoi antipasti, sia freddi sia caldi...

Ventidue anni lo chef, ventiquattro il maître, i due fratelli hanno cambiato la carta, introducendo – con modulata sapienza – piatti di influenza orientale costruiti con buona tecnica ed estrema attenzione alle materie prime.

È uno specialista Renato Rizzardi (benché con modestia dica di essere «un apprendista in moto perpetuo») della pasta ripiena...

Ai piedi delle colline del Montello, un edificio rurale restaurato con cura e circondato dal verde ospita il ristorante in cui Giovanni Merlo propone la sua originale idea di cucina.

Non c’è sosta, rallentamento o incertezza, nel cammino dei fratelli Portinari. Cambiano le mode, il settore del cosiddetto fine dining evolve a ritmi sostenuti in Italia e all’estero, ma la loro Peca (‘impronta’, in dialetto veneto) resta sulla cresta dell’onda, con un’offerta oggi più che mai attuale.

La cucina esprime una sintesi compiuta tra l’attaccamento alle tradizioni locali e un approccio moderno nella composizione dei piatti.

Questa insegna appartiene alla medesima famiglia – Canton – dal 1875. È un luogo di piacere e di civiltà, che propone una cucina raffinata ed essenziale...

Locale multitasking, aperto sin dalla mattina, La Raisc, con la sua bella e moderna struttura in legno chiaro e ampie vetrate, affaccia sugli anelli del Centro Fondo, con un’ampia balconata dove è piacevole sostare al sole per un aperitivo o per uno spuntino. Ma è all’ora di pranzo e di cena che il locale offre il suo meglio.

«Un cuore e una rosa. Il cuore è vita, la vita viene dalla terra, la terra dona le rose, che sono il fiore che infrange il cuore. Chiudi gli occhi, apri il tuo cuore, dimentica tutto, apprendi tutto».

È una cucina assai identitaria quella che si gusta in questo locale, affacciato con una magnifica veranda sulle acque del Benaco.

Stupisce la cucina equilibrata e vitale di Marco Talamini che esplora con mente libera prodotti e sapori del territorio regionale.

La carta è ricchissima: spazia dalle ostriche al crudo, dalla grigliatina di cappesante, cappelunghe e pevarasse ai tagliolini ‘alla busara’, fino alla catalana di astice blu...

Fabrizia Meroi, anima e cervello del Laite, rappresenta nella sua cucina la commistione di usi e costumi tipica delle terre di confine, utilizzando ingredienti locali come la selvaggina, i pesci d’acqua dolce, le erbe dei prati, le essenze di montagna, senza però precludersi contaminazioni, anche con territori lontani.

Affiancato dalla sorella Daniela, che si occupa con charme del servizio di sala, Piergiorgio Siviero porta avanti una linea di cucina originale negli accostamenti e precisa nelle tecniche.

Dai fornelli arrivano piatti buoni e virtuosi, creati con elegante intuizione dal cuoco, eclettico autodidatta, combinando i prodotti dell’orto con carni e pesci di grande qualità.

La cucina non è di filologica tradizione ma estrosa, e basata sull’esaltazione degli ingredienti, lavorati con tecniche moderne e bella definizione gustativa.

Il risotto con cappesante, pompelmo e geranio, i tortellini alla panna di mare con caviale Asetra Oro, l’asino brasato con purè di cime di rapa, chorizo e cozze, sono capolavori tanto facili da comprendere quanto difficili da dimenticare...

Lemelæ, scritto con il grafema ‘æ’ ma pronunciato Lèmele, è il nome della contrada di famiglia di Andrew Lunardi, a Gallio, piccolo borgo in cui questi è cresciuto e dove ora ha messo in pista il proprio progetto gourmet.

Qui si producono ortaggi e frutta, si allevano animali, si sforna pane, si raccolgono erbe spontanee nei prati e nei boschi: uno scenario autarchico, e quasi idillico, dove trionfa una cucina di stretta tradizione altoatesina che il cuoco – Johann Lerchner (professionista di vaglia) – esegue con mano sicura e profonda conoscenza dei fondamentali.

Il raffinato ristorante Local ha inserito un nuovo percorso gastronomico, che affianca quello storico, per rendere omaggio a una nuova suggestione: l’arte del tè. Perché quest’ultima con l’arte della cucina condivide un’anima profonda. Sono entrambe due rituali che riflettono cultura e pazienza...

Ai piedi delle colline di Asolo, in un suggestivo casolare settecentesco con le finestre incorniciate dall’edera, sorge Locanda Baggio. Sin dal 1978 è guidata da Ermenegildo ‘Nino’ Baggio e da sua moglie, ma è nel 2010 che il locale ha vissuto la sua metamorfosi più significativa, trasformandosi in raffinato ristorante di charme...

Una trattoria con la ‘T’ maiuscola: semplicità, gusto e genuinità sono le caratteristiche di questo locale dall’ambiente accogliente: ampliato e rinnovato di recente.

Ha un’atmosfera di gran fascino la Locanda Castelvecchio: un po’ d’antan per le tante suppellettili sparse, un po’ raffinato bistrot per i tavoli vicini e le raffinate boiserie.

...piatti semplici e confortevoli, legati a doppio filo alle tradizioni rurali della bassa Veronese...

Sbuca come un miraggio ai piedi del Monte Bondone, tra i vigneti della famiglia Lunelli, Locanda Margon: luogo che accoglie i propri ospiti con vista spettacolare sulla Val d’Adige e sul dirimpettaio Maso Pianizza, dove nasce lo Chardonnay del mitico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore.

Enzo Gianello, conosciuto da tutti come Enzo ‘Penacio’ è uno dei migliori cuochi del Vicentino, e non solo.

Nelle sale del ristorante, ben distinte da quelle dell’osteria, Damiano Dal Farra propone piatti ricercati nella selezione delle materie prime così come nell’elaborazione: è il caso della battuta di cervo con nocciole, fragole al balsamico e crème brûlée al foie gras, dei fusilloni al burro di montagna e ragù di coniglio di cortile alla cacciatora...

Quella di Speranzon è una cucina di sostanza e di sapori, incentrata su materie prime eccezionali, in buona parte provenienti dall’azienda agricola di famiglia.

Questa insegna custodisce con passione i sapori del Carso, raccontandone con amore il territorio e le tradizioni.

Al Lusernarhof si percorre un viaggio goloso tra i prodotti delle valli e dei paesini montani...

Da malga alpina a rinomato ristorante gourmet con terrazza panoramica. Benvenuti a Moena, nel regno della ‘Fata delle Dolomiti’ e del talentuoso chef Paolo Donei che si diverte, e fa divertire i propri ospiti, giocando con le materie prime, anche le più umili, della Val di Fassa. Il ristorante, elegantemente ristrutturato, inebria gli ospiti con i profumi del cirmolo delle stües e con gli aromi che escono dalla cucina.

Elegante ristorante, posto lungo l’argine del Piave, che propone eccellenti piatti di pesce, tanto in preparazioni classiche quanto in pietanze elaborate con garbata creatività e mano sapiente. D’altronde, da sempre, è proprio questa la ‘filosofia’ dell’appassionata proprietaria: Roberta Rorato.

La proposta è scritta, ogni giorno, dal mare ma difficilmente non si trova in carta la splendida rivisitazione della catalana con olio al basilico...

Nel suo bel ristorante con vista su Piazza dei Signori, Grandi ha innestato una nuova marcia e pare ora cucinare con più energia: i piatti si fanno a tratti spigolosi e meno rotondi rispetto a prima. Il gusto è più netto e si sposta verso l’acidità e il piccante con elementi che entrano prepotentemente in carta come il bergamotto e il wasabi.

Se lo sguardo dalla pianura vaga verso l’Altopiano dei Sette Comuni incrocerà il profilo del paesino di Rubbio (Rübel, in cimbro). Proprio sul crinale sorge il ristorante Milleluci...

La cucina di Federico Kratter, che nonostante la giovane età ha già avuto modo di fare importanti esperienze in Italia e all’estero, dimostra padronanza tecnica, eleganza nelle presentazioni e sensibilità nell’accostamento degli ingredienti, pur rimanendo concreta e legata al territorio.

Il menu «Red» (195 euro) esplora tutto il mare, a partire dal perfetto medaglione di aragosta. Il «Green» (165 euro) rappresenta, invece, un originale e gustoso viaggio nell’orto, con piatti come il caviale di melanzane e tuorlo d’uovo cotto a 65 gradi; mentre il «Blue» (180 euro) abbina in armonia i sapori di mare e di terra...

«La mia proposta culinaria sarà un omaggio a questo straordinario territorio. Nei miei piatti si incontreranno innovazione, tecnica e passione».

Da provare: i bigoli con ragù d’oca e tartufo nero; il baccalà; gli spaghetti con le alici, pinoli, uvetta e rapatura di lime; il tonno di coniglio speziato con verdurine fritte...

Francesco Dal Santo in cucina e la moglie Agnese in sala gestiscono questa cascina dei primi del Novecento, arredata con gusto, proponendo una cucina varia e vivace.

È una vera istituzione per Trento questo storico locale (1545) che, a distanza di secoli, non ha perso il suo fascino.

Cremonese lui, messicana lei, danno vita a una cucina capace di fondere i due territori d’origine, secondo uno stile che va al di là della banale citazione.

A sovrintendere Claudio Gazzola e Giada Bergamin: la coppia ha rilevato il locale nel 2009 e da più di cinque anni propone percorsi alla cieca («Ragione», «Equilibrio», «Istinto») da 75 a 110 euro...

Paolone Vicari, detto anche «l’osto arrogante», ha saputo ricreare quell’atmosfera del tempo passato, riproponendo quei piatti che stavano scomparendo...

«Una cucina felicemente anomala, come anomali siamo noi». Parola di Guido Lanzellotti, proprietario di questa insegna di grande charme...

Ci si può emozionare per una ‘umile’ frittura di pesce e verdure? Sì, perché è un piatto tanto ‘banale’ quanto difficile da eseguire correttamente. E all’Osteria Arcadia ci si può addirittura commuovere perché quello che giunge in tavola non solo è il meglio...

FraSe, un solo nome per due anime: Francesco Luise, sommelier esperto, e Serena Franzolin, cuoca molto abile nella gestione delle materie prime, soprattutto di mare.

La cucina è di cuore e di testa e predilige apertamente il pesce, in ricette lineari e tradizionali eseguite con mano attenta.

Da settant’anni questo locale, elegante e dal servizio affettuoso, è specializzato nei piatti della tradizione, specie nel baccalà alla vicentina.

Giulia, Paolo ed Enrico sono i tre giovani, bravi e appassionati che guidano questo ameno locale a più volti: bistrot, steakhouse, street food e ora anche pizzeria gourmet.

È una cucina non facile quella di Stephan Zippl che, nel ristorante 1908 (all’interno del bel Park Hotel Holzner, sull’Altopiano del Renon) continua imperterrito a proporre piatti a base di ingredienti a chilometro ‘ultrazero’...

Il fulcro della creatività di Dario Tornatore, che pesca in una lunga gavetta che parte da Roma, dove il cuoco si forma, per attraversare i ‘fuochi’ della cucina di Gordon Ramsay a Londra, si concentra nella spettacolare orangerie, il wintergarten all’interno del parco monumentale dell’albergo, risalente ai fasti della Belle Époque.

La selvaggina, gli spiedi e le carni sono da sempre una specialità, ma anche le ricette tradizionali hanno ampio spazio: dai bigoli al classico baccalà...

Dalle isole Lofoten al Lago di Garda. Da Gioachino Rossini a Gabriele d’Annunzio. Sono queste alcune delle emozionanti suggestioni d’autore che Peter Brunel, talentuoso chef di questo elegante ristorante-bomboniera (cinque tavoli per altrettanti salotti), propone ai propri ospiti. Piatti che si ritrovano in un fantastico percorso a tappe (dieci portate a 140 euro, o quattordici a 190 euro)...

Nella sua Trattoria Sartoriale, Luca Tartaglia lavora con un approccio creativo privo di qualsiasi rigidità, assecondando le esigenze dell’avventore, come dice l’insegna del locale.

La pietra rossa che si trova nel Sotoportego de la Corte Nova è un simbolo di resistenza e di fortuna...

La ristorazione altoatesina dovrebbe erigere un monumento a Herbert Hintner...

Ulli offre una esaustiva panoramica di piatti del territorio elaborati con coerenza ed eleganza...

Tomaz Kavcic, chef di talento, accoglie gli avventori con il sorriso, gli occhi lucidi e la passione di chi ha appena cominciato a fare questo lavoro. La cosa migliore è affidarsi alle sue mani, indicandogli solo quante portate si desiderano...

Cotture veloci, attenzione a non sovrastare la materia e tanta sostanza in piatti che conquistano...

In cucina officiano Silvio Giavedoni e Sergio Preziosa, ai quali spetta il compito di mettere in tavola le idee di Massimiliano Alajmo, raccolte in tre fastosi menu degustazione che si rinnovano di stagione in stagione.

Michela Berto e Raffaele Ros: il segreto del San Martino, raffinato ristorante che si trova nel piccolo comune veneziano di Scorzè, è una delle coppie più affiatate del panorama gastronomico veneto.

Nei piatti c’è l’essenza dell’ambiente che circonda il ristorante: lumache alle erbe di montagna; spaghetti con olio al pino mugo e pane croccante; carni autoprodotte...

Alla carta (che in effetti sono quattro: antipasti; primi; secondi; dolci) si affiancano poi alcune proposte di giornata che declinano il meglio secondo estro...

Andrea Fenoglio, nonostante le origini piemontesi, è ormai meranese a pieno titolo. E il suo locale – Sissi – è una delle insegne più solide e apprezzate di tutta la regione.

È una grande passione quella che spinge la famiglia Spacapan a salvaguardare i piatti della tradizione, interpretati con sensibilità...

Nel suo bello e isolato buen retiro fra i monti (una magnifica casa tutta in legno e pietra a vista, curata con finezza estrema), Corrado Fasolato si è ‘costruito’ un luogo ‘su misura’ ove continuare a proporre la propria cucina, al di là dei modi e delle mode che oggi imperano fra i fornelli.

Stefano Mocellin propone una cucina originale e convincente, declinata in tre menu degustazione...

Una cucina fuori dagli schemi in una barchessa del XVII secolo: Storie d’Amore da diciassette anni propone percorsi non scontati...

Nel cuore antico di Grado, questa insegna è tra i migliori ristoranti di pesce dell’Alto Adriatico.

La cucina, in mano a una valente brigata, propone piatti pensati come degno complemento al vino (ribaltando quindi la prassi comune). I sapori sono netti e ben tratteggiati, perlopiù ispirati ai prodotti e alle tradizioni del territorio.

Un cubo di acciaio e vetro, circondato dal monumentale Grand Hotel, racchiude i soli quattro tavoli del ristorante di Chris Oberhammer e Anita Mancini…

Nella splendida terrazza affacciata sul Faloria, nelle due graziose sale interne o nella richiestissima verandina, si assaggiano piatti di pregevole fattura. La, da sempre equamente divisa tra mare e montagna, comprende oggi anche una ampia scelta di piatti a base di ingredienti vegetali, riassunta in un menu dedicato.

In questa antica casa Uli Ties, insieme a suo marito e ai suoi figli, offre un’autentica esperienza di cucina del territorio.

La famiglia Tolin ha affinato la proposta di piatti a base di carne fino a diventare uno dei riferimenti regionali per gli appassionati della materia.

Pappardelle al tartufo nero della Lessinia e fonduta di Monte Veronese. Gran carrello misto di bolliti con purè di patate, pearà, salsa verde, kren e mostarde senapate...

È dal 1977 che questa trattoria, curata ma dal piacevole tono informale, a due passi dal lago, propone una solida cucina a base di pesce di lago.

In campagna, a ridosso della laguna di Marano e delle Risorgive, Al Paradiso è uno dei ristoranti più ricchi di atmosfera dell’intero Friuli.

Non solo griglia alla Trattoria Al Parco, ma anche grandi prodotti locali, piatti della tradizione friulana e uno sguardo al mare.

Situata in aperta campagna a una decina di minuti dal centro di Rovigo, la Trattoria al Ponte rappresenta una vera e propria istituzione nel panorama gastronomico polesano.

Poco lontano dall’Adige, Trattoria alla Busa propone una raffinata ed elegante cucina, a base di piatti di mare e di terra.

Se si vogliono gustare i sapori autentici della cucina goriziana, di frontiera e originalissima, ci si deve accomodare in questa storica e accogliente trattoria.

‘Trattoria raffinata’ è un ossimoro? Può una trattoria rimanere fedele al proprio nome, che richiama una cucina casalinga e genuina, che non si può allontanare dalla semplicità e dall’immediatezza, e diventare allo stesso tempo raffinata? La risposta, affermativa, è nei piatti di Andrea Stella...

Cucina e accoglienza ne fanno un luogo che spicca per la qualità della proposta, famosa per i crudi e i risotti, a base di pescato locale.

L’amabilità e l’affetto – rappresentati dal sorriso di Lucia che assieme a Oreste, sommelier di valore, governano la sala – sono la cifra distintiva di questo luogo magico.

Alberto Basso propugna una cucina di taglio contemporaneo che, perlopiù slegata dal territorio e dai vincoli della tradizione, punta su materie prime di buona qualità, lavorate in modo moderno, assai tecnico, e declinate in abbinamenti che stupiscono per sagacità e lungimiranza.

Frutto di anni di esperienze in giro per l’Europa, il progetto di Michele Birtig rappresenta quanto di più moderno e internazionale abbia da dare, oggi, la ristorazione padovana...

...Leandro Luppi, che da Malcesine ha fatto conoscere le potenzialità a lungo inespresse del Benaco. Vecchia Malcesine è la sua casa...

Lorenzo Callegari, lo chef della Vecchia Sorni, è un talentuoso giovane, di poche parole, che ai funambolismi preferisce l’umiltà di una cucina sincera, schietta e genuina.

Immersi, fisicamente e mentalmente, nella Laguna veneta. Francesco Brutto e Chiara Pavan lavorano in modo scrupoloso sullo studio della flora e della fauna di questo delicato ecosistema e sul modo di utilizzarle, facendo quasi sembrare la cucina un cascame secondario.

In un’antica casa di pietra, ben ristrutturata, in mezzo alle vigne, con ampi spazi all’aperto, una bella veranda e calde sale interne, sfilano piatti di concezione contemporanea ma di cuore antico.

Un nuovo ciclo si è aperto all’inizio del 2025: i fuochi sono stati affidati a Marco Gregori e Nicolò Pometti, in veste di chef, in perfetta parità gerarchica. Entrambi provenienti da La Peca di Lonigo, Marco e Nicolò propongono uno stile di cucina originale, moderno, sostenuto da competenze tecniche di primo piano.

L’elegante osteria di oggi vuole però raccontare la Venezia di ieri in chiave attuale. In un ambiente minimale, con i tavoli lasciati a mostrare le venature del legno, il giovane chef Giovanni Rigoni reinterpreta la cucina veneziana attraverso un’offerta gastronomica innovativa in cui si privilegiano le migliori materie prime locali.

La storia dei tartufi marcati Zigante ha compiuto un quarto di secolo e il ristorante omonimo è rinato a nuova vita.

«Siamo tornati con una proposta meno elaborata ma altrettanto buona. Perché vogliamo continuare a offrirvi una cucina elegante e creativa».

Filippo Sinisgalli, cuoco di talento, è un grande appassionato di cucina classica, anche internazionale, e si è dedicato, con grande passione, allo studio approfondito delle cucine regionali italiane.

Salde conoscenze delle materie prime, approfondito sapere tecnico, tanta passione e grande palato sono le doti di Daniel Hintner che, senza sviare dagli insegnamenti paterni ma contribuendo a dar loro rinnovata vitalità, sta scrivendo un nuovo capitolo della Rosa.