Venezie a Tavola

È uno dei locali preferiti dai rovignesi. Un po’ periferico, un po’ understatement, con una bella pergola che d’estate è l’ideale per chi vuol tirar tardi in chiacchiere. Jure è una konoba dall’anima schietta, gestita da Jure Matic, ragazzo che ha studiato a Padova ed è di padre triestino e mamma zaratina. La passione per la cucina e per le tradizioni istriane gliel’ha trasmessa nonna Marta, una che ha vissuto oltre un secolo.

Qui davvero vige lo spirito: cuciniamo ciò che quotidianamente dà il mercato del pesce. Infatti, i piatti del giorno alimentano la curiosità dei clienti, sarà perché Jure sa “venderli” valorizzandoli il giusto. Come quando arrivano gli “zottoli”, quelle dolcissime “simil seppioline” che sono una rarità. O i mussoli, o i dondoli. Il sugo che accompagna le cozze è da scarpetta. La pasta, come usanza istriana impone, dà modo di proporre ricette di una volta. Come i fusi e gli gnocchi. Ma sono ricchi di sapore anche i tagliolini allo scoglio.

Vino della casa (ma ci sono anche quelli in bottiglia, istriani soprattutto) e verdure sono prodotti propri. Orate, branzini e calamari dell’Adriatico dominano la scena fra i secondi. L’ambiente è rustico, si trova nel tranquillo quartiere residenziale di Lacosercio, facilmente raggiungibile anche in auto. Il servizio è spiccio, veloce, informale. Che i piatti sono “espressi” lo si nota in tutti i modi. Unica pecca non c’è il menu, visto che i piatti cambiano ogni giorno. Ma Jure, a richiesta, i prezzi li dà gentilmente. Conto sui 50 euro. Si chiude naturalmente con l’Amaro Rovigno, prodotto in città in via Carducci.