— L’Oste Scuro
Vicolo S. Silvestro 10
Verona (VR)
L’Oste Scuro
Turno di chiusura: domenica; lunedì a pranzo
Ferie: due settimane in agosto e tra Natale e l’Epifania
La cucina e le preparazioni si sviluppano su due piani, qui arriva il miglior pesce (solo selvaggio) dal mercato di Cagliari e da altri punti di eccellenza, senza dimenticare le ostriche, in carta nei periodi giusti ce ne sono addirittura undici varietà…

Dalla strada neanche ti accorgi che stai per entrare in un palazzo storico sorto fra Castelvecchio e l’Arena, nel cuore della Verona da cartolina. L’Oste Scuro si è ritagliato una fetta importante nella storia della Verona gourmet in un palazzo del Settecento, dove nel 1913 era stata aperta un’osteria che proponeva solo vino sfuso, come si usava più di un secolo fa. Negli anni Ottanta nasce l’osteria che, accanto al vino, propone anche i piatti. Così, quando nel 1998 Simone Lugoboni apre il suo locale decide di ricordare nel nome la storia di questo posto. E di non cancellare neanche le tracce del passato con i muri in pietra e le travi a vista nelle tre stanze al piano terra.

La cucina e le preparazioni si sviluppano su due piani, qui arriva il miglior pesce (solo selvaggio) dal mercato di Cagliari e da altri punti di eccellenza, senza dimenticare le ostriche, in carta nei periodi giusti ce ne sono addirittura undici varietà. Nella bella stagione si può pranzare o cenare nella veranda allestita nel 2021 o nel giardino interno, uno scrigno inaspettato. La cantina è di tutto rispetto, mentre a tavola i piatti sono un trionfo delle primizie che il mare dona e che la cucina tratta con rispetto. Ne sono esempio piatti come Tartare di ricciola, chutney di rapa rossa e mela, melagrana, amaranto e prezzemolo o Spaghetto alla chitarra, triglie, finocchietto, cipolla, pomodoro confit e pistacchio.

Menu degustazione a 145 euro (otto portate), interessante anche il Plateau Royal, una selezione di ostriche, pesce crudo, crostacei crudi che rappresenta un omaggio al mare.