— Al Molin Vecio
Via Giaroni 56
Caldogno (VI)
Al Molin Vecio
Turno di chiusura: lunedì, martedì
Ferie: seconda settimana di gennaio
La cucina è schietta, guarda con passione alla tradizione vicentina e non si stanca mai di recuperare i molti piatti della memoria, compresi quelli creati con ingredienti molto semplici e umili. Un tempo parte importante anche per i pesci di acqua dolce delle risorgive…

Correva l’anno 1520 quando i Conti di Caldogno fecero censire anche il mulino le cui radici pare affondino nell’epoca romana. Il luogo è di quelli che conquistano lo spirito, una sorta di Arcadia. Un piccolo mondo immerso nel verde e sospeso fra le acque purissime della campagna vicentina. Passano gli anni e si alternano le generazioni ma la filosofia della cucina è in sintonia con l’ambiente visto che tra i fornelli vengono utilizzati molti ingredienti provenienti dal frutteto e dall’orto di erbe officinali coltivati da Sergio Boschetto e dalla sua famiglia. Mangiare in veranda significa ascoltare l’allegra cantilena dell’acqua che scorre sotto la massiccia ruota che faceva girare le macine; mentre le sale di rustica eleganza, tra stufe e caminetti, rendono l’atmosfera davvero rilassante.

La cucina è schietta, guarda con passione alla tradizione vicentina e non si stanca mai di recuperare i molti piatti della memoria, compresi quelli creati con ingredienti molto semplici e umili. Un tempo parte importante anche per i pesci di acqua dolce delle risorgive. Originali i ‘Cicheti dei Bacari’ (fritto di calamari, baccalà mantecato e polentina); ottimi, in quaresima, gli intramontabili bigoli con la “sardea” o quelli con “l’arna” finito il periodo dell’astinenza e digiuno. Fra i secondi la golosa guancetta di vitello al vino Clinto o il filetto di salmerino fritto con arance e olive. Formaggi del territorio e, poi, la ‘putàna vicentina’ con zabaione, dolce storico di credenza.

Vini buoni e ricaricati con grazia. ‘Proposta Vicentina’ a 32 euro, litografia compresa. Alla carta circa 45 euro.