— Al Molin Vecio
Via Giaroni, 116
Caldogno (VI)
Al Molin Vecio
Turno di chiusura: lunedì; martedì
Ferie: seconda settimana di gennaio
Questo locale, posto in un mulino del Cinquecento, ancora funzionante, è la scenografia perfetta per la filosofia (non solo) gastronomica del suo cuoco – Sergio Boschetto – che si fonda su tre pilastri: lo studio, la salvaguardia e la riproposizione delle tradizioni venete; l’utilizzo di erbe officinali e frutti dimenticati; l’impiego di materie prime provenienti dalle risorgive e dal variegato mondo dei pesci d’acqua dolce.

Questo locale, posto in un mulino del Cinquecento, ancora funzionante, è la scenografia perfetta per la filosofia (non solo) gastronomica del suo cuoco – Sergio Boschetto – che si fonda su tre pilastri: lo studio, la salvaguardia e la riproposizione delle tradizioni venete; l’utilizzo di erbe officinali e frutti dimenticati; l’impiego di materie prime provenienti dalle risorgive e dal variegato mondo dei pesci d’acqua dolce (il mulino, infatti, è collocato in un grande parco, in una zona ricca d’acqua, all’interno delle risorgive del Bacchiglione). # I piatti rileggono alcuni grandi classici: polenta e baccalà alla vicentina, prima di tutto, ma anche il capòn alla canevèra (cappone ‘alla canevera’), gli ossi de mas-cio (di maiale) e i bigoli con l’arna (anatra), il coniglio alla lavanda, il fritto di verdure ed erbette dell’orto (coltivato in proprio), il filetto di trota. # La cantina, non vastissima ma curata, dà molto spazio al territorio. Nella bella stagione, tra l’ampio verde e l’acqua, è ancor più appagante fare sosta a questa tavola. Vale la pena – infine – portarsi a casa, in ricordo di una bella giornata, una delle oltre trecento litografie realizzate da Galliano Rosset (di cui una parte adorna le pareti del locale), artista-memoria del Vicentino, che raccontano i vecchi mestieri, le usanze popolari, i prodotti tipici, le ville palladiane… Menu da 25 a 35 euro. Alla carta ci si attesta sui 45.