Località Puos D’Alpago
Alpago (BL)
C’è chi si ferma a mangiare “alla Locanda” perché la ritiene la tappa ideale durante un viaggio verso le Dolomiti, e magari approfitta anche delle camere. C’è un nutrito gruppo di “wine-lovers” che lo ha eletto punto di ritrovo per la ricchezza della carta dei vini, la passione con cui viene gestita e la gentilezza dei ricarichi. C’è chi viene qui per l’accoglienza e il savoir faire di Renzo Dal Farra e della sua numerosa famiglia che fanno sentire gli ospiti come a casa propria. C’è, infine, chi non perde occasione per gustare i piatti del figlio di Renzo, Damiano: raffinati negli accostamenti, precisi nelle esecuzioni, originali nelle tecniche, straordinariamente golosi.
Alla base di ogni piatto c’è la ricerca dei migliori ingredienti, senza fermarsi al territorio gastronomicamente fortunato che circonda il ristorante, ma spingendosi anche verso il mare. Ecco allora sfilare, accanto alla trota dell’Alpago marinata e affumicata con crema di carote grigliate e zenzero, gel di pompelmo e fiori di sambuco e ai bigoli al torchio con ricotta di pecora dell’Alpago, semi di papavero, terra nocciole e succo di rapa rossa, preparazioni di tutt’altra origine, negli ingredienti e nelle ispirazioni, come l’anguilla arrostita con mela verde e salsa al foie gras che riporta la memoria al capolavoro di Martin Berasategui, e gli spaghetti freddi alla bottarga di muggine con cime di rapa, mandorle e battuta di capriolo.
Si spendono 115, meritatissimi, euro se si sceglie il menu degustazione, poco meno pescando dalla carta.
