— Matteo Grandi In Basilica
Piazza Dei Signori 1
Vicenza (VI)
Matteo Grandi In Basilica
Turno di chiusura: martedì
Ferie: variabili
Grandi afferma che la sua è una cucina istintiva. E cosa c’è di più istintivo che cogliere la bellezza creata dagli elementi, in questo caso gli ingredienti? Può essere un antipasto come astice, tandoori, peperoncino e citronella; la fettuccina oca e…

Dal Partenone alle spirali delle ammoniti, dalla pittura di Mondrian all’architettura di Le Corbusier c’è una legge di natura che affascina da sempre ogni uomo: la sezione (o proporzione) aurea. Se la chiamano anche “costante di Fidia”, se Leonardo l’ha sublimata nell’Uomo vitruviano, un motivo c’è. Vuol dire che la sezione aurea colpisce i nostri sensi, ha la capacità di rendere belli e armoniosi gli oggetti. Anche un piatto? È possibile, anzi probabile. Se Matteo Grandi crea un menu che battezza “Pro-porzione” non è un caso. E fa riflettere il fatto che il suo ristorante si trovi di fronte a un monumento, la Basilica palladiana, che come pochi altri sfrutta l’eleganza delle proporzioni, tra archi e colonne. Di più. Palladio ha studiato perbene l’antichità classica e in particolare Vitruvio. Il cerchio si chiude.

Grandi afferma che la sua è una cucina istintiva. E cosa c’è di più istintivo che cogliere la bellezza creata dagli elementi, in questo caso gli ingredienti? Può essere un antipasto come astice, tandoori, peperoncino e citronella; la fettuccina oca e porcino, un suo classico; gli spaghettoni alici, orzo tostato e fagioli; il dentice al pomodoro, ricci di mare e caviale. E via elencando. È proporzione anche saper equilibrare la passione per la cucina asiatica e quella francese, che ha frequentato e i cui echi si avvertono nei piatti. Esperienza, misura, intuito sono le cifre della sua cucina. I dolci sono curati da Elena Lanza, compagna di vita e di lavoro, assai esperta di tè.

Carta dei vini di alto livello, con molte proposte biodinamiche. Due piatti a 90 euro, tre a 120, quattro a 140. Al Bistrot circa 60 euro.