Via Roma 66
Costabissara (VI)
Qui si celebrano i gusti della tradizione pura: polenta di Marano con funghi e Asiago; “corgnoi” (lumache) alla veneta; bigoli con “l’arna” (anitra); pollastrello in tecia; trippe alla parmigiana. I piatti della tradizione che hanno marcato tutto il percorso di questa storica trattoria indicano anche la sorgente che ispira la cucina dei Benetti. La storia parte da lontano. Il Dna di Romeo, quello che fu il Patriarca della trattoria ora governata da Federico e Fabio – è quello dell’Altipiano dei 7 Comuni: un suo bisnonno, Marco Ambrosini detto Bufera, campeggia in entrata nella foto del 1900 quando imperava all’Albergo Ghertele, lungo la Val d’Assa, importante via di comunicazione con l’Austria per viaggiatori e lavoratori.
Poi i genitori di Romeo nel 1928 discesero le valli e si stabilirono in pianura a Costabissara. Dapprima fu solo una bottega per asporto vini, poi una osteria-trattoria con una cucina che incrociava le tradizioni montanare con quelle della nuova “patria”. Piano piano, dopo una oculata ristrutturazione, è diventata una piacevole locanda che dà ristoro non solo ai clienti affezionati (magari nell’enclave della vecchia cucina di casa) ma anche alloggio a viaggiatori e turisti. I prodotti sono genuini e sani, i piatti buoni e rassicuranti a partire dal salame ai ferri con composta di verze o dalle golose fettuccine della casa rigorosamente tirate a mano da mamma Giannina. La faraona nostrana alla salvia è un viaggio a ritroso nel tempo; il baccalà alla vicentina e il fegato alla veneziana sono conformi ai sacri testi.
La cantina è costruita con saggezza. Circa 40 euro.