Via Piave 13
Sandrigo (VI)
«Per tre mesi all’anno, cioè dal giugno al settembre, non vi tramonta il sole, e nei mesi opposti è quasi sempre notte. Dal 20 novembre al 20 febbraio la notte è continua, durando ventuna ora, sebbene resti sempre visibile la luna; dal 20 maggio al 20 agosto invece si vede sempre il sole o almeno il suo bagliore…”. Così scriveva dell’isola di Rost nel 1432 il nobile Querini per il Senato della Serenissima dopo il suo naufragio. Incominciò così la storia del baccalà (stoccafisso). Sandrigo se ne innamorò tanto da diventare il regno italico del baccalà. Basta pensare che durante il festival dedicato sono serviti ben 80 quintali di questa specialità tutta vicentina. E Antonio Chemello (con tutta la famiglia) è l’ambasciatore di questo strano regno italico.
Oggi decine di stoccafissi, selezionati personalmente nelle isole Loofoten, passano dai fornelli di casa ai palati dei moltissimi amanti del baccalà alla vicentina accompagnato dalla polenta di Mais Marano e senza commistione con pesci oceanici di varia provenienza. Ogni ingrediente aggiunto rispetta la ricetta custodita dalla Confraternita e tutti insieme contribuiscono a dare equilibrio e armonia. Tutto è costruito dalle abili mani di Antonio e Marco (il figlio) che governano i fornelli con passione e costanza, un’ampia cucina-laboratorio e due sale luminose per le degustazioni di merluzzo, stoccafisso e baccalà; gli strozzapreti di Bitonto con gamberi islandesi e “Sua Maestà il baccalà alla vicentina”. Tra le carni posto d’onore per la tagliata di manzo di cuberoll irlandese.
Menu: il viaggio di Pietro Querini a 35 euro; alla carta circa 45.