— Luisl Stube
Via Val Venosta 4
Lagundo (BZ)
Luisl Stube
Turno di chiusura: domenica, lunedì e martedì
Ferie: dal 7 gennaio a marzo
Con leggiadria si passa dalla quaglia e fegato d’oca del Perigord su nocciole piemontesi e radicchio di Treviso, ai ravioli al Plin ripieni di zucca dell’orto di casa con Grana Padano, avena e salvia. Il grande trancio di rombo viene legato alla lingua di vitello con una…

Coronata finalmente con la stella rossa questa storica “birreria” alle porte di Merano, famosa già ai tempi della belle époque, non rappresenta più solo le ambizioni della famiglia che ha fatto di orzo e luppolo un piccolo impero, ma si conferma uno dei più interessanti ristoranti dell’Alto Adige. Anzi due, poiché oltre alla celebrata “stube” gourmet di Luis Haller, anche il secondo locale dedicato alla cucina di territorio è notevolmente cresciuto concentrandosi sempre più su una proposta identitaria senza fronzoli e compromessi (costo sui 50 euro à la carte). Se qui i canederli, la selvaggina, i prodotti dell’orto sono stagionali e accuratamente selezionali, nei quattro tavoli della più esclusiva Luisl Stube la musica si fa più eterea e internazionale e lo chef sfoggia il suo stile fatto di alta tecnica e amore senza barriere per prodotti mediterranei e mercato mondo.

Con leggiadria si passa dalla quaglia e fegato d’oca del Perigord su nocciole piemontesi e radicchio di Treviso, ai ravioli al Plin ripieni di zucca dell’orto di casa con Grana Padano, avena e salvia. Il grande trancio di rombo viene legato alla lingua di vitello con una salsa di pane bianco e rafano con tuorlo d’uovo biologico. Né manca lo scampo selvatico fiammeggiato su crema di funghi porcini. Chiusura davvero eccellente con la pera Williams del giardino Forst al cioccolato fondente speziato e “latte croccante di fattoria di montagna”.

L’eclettismo della cucina fa pendant con quello della bella cantina guidata da Nicola Spimpolo coi suoi riusciti abbinamenti. Da 128 per cinque portate a 152 euro per sette.