— Alla Vecchia Stazione
Via Roma 147
Canove di Roana (VI)
Alla Vecchia Stazione
Turno di chiusura: lunedì; mai in alta stagione
Ferie: variabili
L’asse portante della cucina si chiama “territorio e tradizione” ma con uno sguardo attento verso il mondo che cambia. Ecco allora la selvaggina dell’Altopiano, le erbe della montagna, le primizie dell’orto e i formaggi di malga: prosciutto di cervo con cappuccio, fiori…

Ha più di cento anni di storia ma la veste è sempre più elegante: belle camere, cucina raddoppiata, sala ristorante di eleganza minimalista per viandanti e gourmet (nuovissima) e giardino aromatico. La data di nascita del ristorante si può identificare con quella della “vaca mora”. Il trenino che più di ogni altra cosa entrò a far parte dell’immaginario degli abitanti dell’Altopiano dei Sette Comuni. La tratta Rocchette-Asiago, lunga Km. 21,2 fu inaugurata nel 1910 e attiva fino al 1958, un’opera di alta ingegneria per l’epoca e motivo di orgoglio per le popolazioni locali. A ricordare i tempi passati, rimane solo la vecchia locomotiva, che staziona davanti al locale, dove in cucina opera Massimo Spallino, cuoco Doc, mentre la sala è governata dalla moglie Elisa. L’asse portante della sua cucina si chiama “territorio e tradizione” ma con uno sguardo attento verso il mondo che cambia.

Ecco allora la selvaggina dell’Altopiano, le erbe della montagna, le primizie dell’orto e i formaggi di malga: prosciutto di cervo con cappuccio, fiori e senape; ravioli alle erbette con Asiago e fiori disidratati; agnellino da latte in tegame con polenta. Sugli scudi la selvaggina in varie maniere e le lumache alla Bourguignonne con polenta. Tra i dolci, oltre al classico strudel di mele campeggiano i dolci della tradizione cimbra.

La cantina spazia con acume in tutto lo Stivale ma in prima fila vede il Veneto ben rappresentato nelle bollicine con il Durello metodo classico e il Prosecco DOCG. Atmosfera calda e piacevole e servizio attento. Circa 60 euro.