Contrà Pacche, 1
Schio (VI)
Nel suo bello e isolato buen retiro fra i monti (una magnifica casa tutta in legno e pietra a vista, curata con finezza estrema), Corrado Fasolato (in tanti lo ricorderanno a La Siriola dell’hotel Ciasa Salares in Alta Badia prima, e all’hotel Metropol a Venezia poi) si è ‘costruito’ un luogo ‘su misura’ ove continuare a proporre la propria cucina, al di là dei modi e delle mode che oggi imperano fra i fornelli. Non che lui, che è un maestro riconosciuto, non tenga il passo degli anni che scorrono: ma la sensazione è che i suoi piatti, quelli più storici come quelli più contemporanei, siano ‘oltre il tempo’. Siano, tout court, ‘i piatti di Fasolato’.
Ecco quindi che appaiono luminosi, da una carta che muta in continuazione, e che ampio uso fa degli ortaggi e delle erbe del momento (che provengono dall’adiacente azienda agricola di proprietà: Le Pacche), le fettuccine di seppia alla carbonara, il capriolo cotto al vapore di erbe di bosco (due dei signature dish del cuoco), il «riso, salvia e anguilla», e ancora il «bollito grigliato» con rape ed erbe di campo.
La cantina, che è vasta, propone un ottimo novero di buone etichette, sia note sia di piccoli produttori. Servizio attento e presente, diretto da Paola Bagotto, moglie dello chef. I vari menu degustazione (che qui sono la scelta migliore) sono offerti da 105 a 150 euro (c’è n’è uno completamente vegetariano a 120 euro). Alla carta tre piatti costano 110 euro.

