Sestiere di Castello, 2877
Venezia
La pietra rossa che si trova nel Sotoportego de la Corte Nova è un simbolo di resistenza e di fortuna: è il punto che marca il confine che l’epidemia di peste del 1630 non riuscì mai a valicare. Andrea Lorenzon, poco dopo la fine della pandemia dei giorni nostri (ecco il perché dell’insegna), decise che il locale che avrebbe sostituito il suo Covino sarebbe dovuto sorgere proprio qui. Non più bacaro gourmet ma ristorante, con sale più ampie, un dehors e una vera cucina, da cui escono piatti originali e centrati, come le linguine con limone al sale e tartare di mazzancolle nostrane e la faraona ruspante marinata in salvia e mandarino e cotta al kamado grill. Grande attenzione per il vino: rigorosamente artigianale, preferibilmente naturale. Menu «Fa ti» (‘fai tu’ in dialetto) a 58 euro; «Fa ti chill» a 64 euro; alla carta sui 60.
