Via Laurin, 4
Bolzano
Carattere partenopeo e ambizione internazionale sono ciò che caratterizzano Dario Tornatore, executive chef dell’hotel Laurin. In forze ormai da oltre un anno, morbidezza nei tratti ma anche nell’approccio, sfida la non facile gestione di una cucina simbolo del capoluogo altoatesino della sua lunga e gloriosa tradizione. # Il fulcro della sua creatività, che pesca in una lunga gavetta che parte da Roma, dove il cuoco si forma, per attraversare i ‘fuochi’ della cucina di Gordon Ramsay a Londra, si concentra nella spettacolare orangerie, il wintergarten all’interno del parco monumentale dell’albergo, risalente ai fasti della Belle Époque. Qui, all’ombra del lussureggiante giardino in stile orientale, sorvegliato da giganteschi cedri del Libano, sfilano piatti che largo uso fanno di fermentazioni, spinte acide, sapidità ittiche. Carciofi con agnello locale in tre varianti (compreso il minuscolo tomahawk) e la sua genovese; «puttanesca di montagna» in versione risotto (con il riso coltivato a pochi chilometri da Bolzano); rapa in terracotta con beurre blanc e zigoli… Insomma tanta, tanta roba! Il caffè, letteralmente «sospeso», a chiudere. # Ben riusciti e insoliti gli abbinamenti con il vino e le bevande no-alcol. A 65, 85 e 125 i menu degustazione.
