— Casin del Gamba
Via Roccolo Pizzati, 1
Altissimo (VI)
Casin del Gamba
Turno di chiusura: lunedì; a pranzo da martedì a venerdì; domenica sera
Ferie: variabili
Fu un casino di caccia, e ancora oggi ne porta il nome, questo luogo che la famiglia Dal Lago ha trasformato in un raffinato ristorante, fortemente e quasi spiritualmente legato alle silenziose, fitte foreste che lo circondano: non solo per l’atmosfera rarefatta che vi si respira, ma anche perché le erbe, i funghi, i frutti di bosco, i formaggi, la selvaggina che Antonio Dal Lago tratta con sensibilità e delicatezza nella propria cucina provengono in gran parte da lì.

Fu un casino di caccia, e ancora oggi ne porta il nome, questo luogo che la famiglia Dal Lago ha trasformato in un raffinato ristorante, fortemente e quasi spiritualmente legato alle silenziose, fitte foreste che lo circondano: non solo per l’atmosfera rarefatta che vi si respira, ma anche perché le erbe, i funghi, i frutti di bosco, i formaggi, la selvaggina che Antonio Dal Lago tratta con sensibilità e delicatezza nella propria cucina provengono in gran parte da lì.

La carta, conseguentemente, segue il ritmo delle stagioni: d’inverno il posto d’onore spetta alla selvaggina, tra un controfiletto di cervo marinato con mirtilli, lamponi e porcini e una spuma di pernice con nido di carciofo e crema di castagne al Madeira. In primavera gli elementi vegetali conquistano la ribalta in capolavori come i bottoni ripieni di coniglio con aglio orsino, piselli, verze e crema di asparagi bianchi da bere, piatto meritevole del premio «Pasta dell’Anno» nella Guida Venezie a Tavola 2025. All’altezza della cucina, la pasticceria prevede dolci complessi, ma non per questo meno golosi, come la sfera croccante di cioccolato con semifreddo di meringa e yogurt, frutto della passione, lampone, lavanda, menta e rosolio.

In sala brilla il sorriso di Daria, moglie di Antonio. A completare il quadro familiare, il figlio Luca governa una cantina di valore che permette di accompagnare a ogni pietanza il giusto bicchiere. Il menu «Selvaggina» è proposto a 140 euro; il menu «La Stagionalità» a 125 euro; alla carta si spende poco meno.