S. Croce 231
Venezia (VE)

Il parcheggio più vicino, per chi arriva con l’auto, è a piazzale Roma. Pochi minuti a piedi e dalla porta d’ingresso si arriva a Zanze XVI. Siamo in fondamenta dei Tolentini, nel sestiere di Santa Croce, più o meno a metà strada fra piazzale Roma e la stazione dei treni. Qui nel 2017 un imprenditore non ancora trentenne, Nicola Possagnolo, ha aperto assieme a Nicola Dinato (Feva) una “osteria elegante”, come l’hanno subito chiamata. In una città dove c’è una grandissima offerta di ristorazione ma dove moltissime realtà puntano solo al turismo “mordi e fuggi”, Zanze XVI rappresenta una certezza, che qui non scenderanno mai a compromessi con la materia prima. L’interno è spartano con tavolini in legno, piccoli e quadrati, le travi a vista sul soffitto, così come i mattoni dei muri alle pareti. Il locale si chiama così perché già nel sedicesimo secolo c’era la trattoria dalla Zanze. Lo spirito dell’accoglienza e della convivialità è rimasto inalterato nei secoli, qui fra i commensali puoi sentire parlare inglese, ma anche francese, tedesco o spagnolo. In cucina il padovano Giovanni Rigoni, già braccio destro di Nicola Dinato al Feva di Castelfranco Veneto, guida la brigata per portare avanti un progetto in cui le ricette tipiche della cultura gastronomica veneziana sono protagoniste, anche se i piatti non sono quelli tradizionali delle trattorie. Ci riferiamo alla Cassopipa in latta o al Risotto di go, seppie e ostriche. “Taste of venice” e “Anima” sono i menù degustazione proposti, cinque portate a 90 euro.