WineFestival: Merano si prepara all’evento con ben 950 “case”

Adige7 / Giuseppe Casagrande

Appuntamento da venerdì 8 novembre a martedì 12. Con un tributo a Leonardo da Vinci

Conto alla rovescia a Merano per l’apertura della 28a edizione del WineFestival, l’evento enogastronomico più atteso dell’anno sia dai produttori che dai wine lover. La kermesse meranese aprirà i battenti venerdì prossimo 8 novembre e si concluderà martedì 12. Cinque giorni dedicati alle eccellenze selezionate da Helmuth Köcher, patron della manifestazione, sempre alla continua ricerca delle migliori etichette e dei prodotti culinari di alta qualità. Tra le novità di quest’anno il convegno sull’innovazione e una tavola rotonda sul modello enoico «rosa» del Giappone: imprenditrici, export manager, giornaliste, wine blogger, enologhe e professioniste del vino si confronteranno per analizzare il fenomeno asiatico di questo settore sempre più al femminile. Inoltre, per la prima volta, la città di Merano diventerà ancora più protagonista con degli spazi Fuorisalone e serate mixology all’interno dei cocktail bar di Merano.

Cinque giornate di emozioni, scambio di opinioni e nuove idee, all’insegna di quanto di meglio il nostro Paese propone in ambito enogastronomico. Come ogni anno il patron Helmuth Köcher ha ricercato, scoperto e selezionato, in collaborazione con le proprie commissioni di assaggio, storie di eccellenza che si sono concretizzate in vini e prodotti gastronomici unici. Merano WineFestival diventa quindi il momento di condivisione di queste storie, risultato di un connubio che spesso unisce passato e futuro. In questo contesto si inserisce anche il doveroso tributo al genio di Leonardo Da Vinci, di cui quest’anno ricorrono i cinquecento anni dalla scomparsa. Una figura, quella di Leonardo, che ben incarna la filosofia del Festival. Già nel 1500, infatti, Leonardo, da assoluto precursore, si è dedicato a temi come l’enologia e la ricerca dell’eccellenza nell’ambito vitivinicolo. A lui, Il patron dedica uno spazio speciale all’interno della location cuore della manifestazione, il Kursaal del Kurhaus, uno degli edifici in stile Liberty più rappresentativi di tutto l’arco alpino.

Nella giornata di apertura, venerdì 8 novembre nell’ambito di «Naturae et Purae», spazio dedicato ai vini naturali, biologici, biodinamici, orange e Piwi, a dieci anni dalla scomparsa sarà ricordato il prof. Rainer Zierock, il leggendario enologo tedesco d’origine, trentino d’adozione, le cui visioni hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo vitivinicolo internazionale. A lui si deve, infatti, la battaglia per la naturalità del vino e per la valorizzazione del terroir (clima, suolo, vitigno). «Rainer è il padre dei miei figli (Emilio, Theo e Myrta) – racconta Elisabetta Foradori, la regina del Teroldego – è stato mio marito, l’uomo di cui mi innamorai perdutamente a 22 anni, il filosofo agrario (così amava definirsi) che mi insegnò a vedere la natura con uno sguardo diverso e ad imparare ad ascoltarla. Mi prese per mano e vidi il mondo con altri occhi. Solo negli ultimi anni del mio percorso di donna, contadina e viticoltrice, ho preso coscienza di quello che cercò di trasmettermi. Non era facile stargli accanto, i suoi umori altalenanti rendevano spesso impossibile il dialogo. Ma dietro a tutto questo c’era un uomo di una bontà infinita che amava la vita, che si batteva per la conservazione del creato, per gli ideali di una cultura agraria con al centro l’uomo, per la libertà dei contadini, per la dignità del lavoro nei campi».

Cosa rimane oggi di Rainer, delle sue idee, della sua vis polemica in difesa della cultura enologica europea, si chiede il prof. Attilio Scienza. «Il seme che ha gettato – risponde l’illustre cattedratico trentino – non si è perso e ha creato un movimento di opinione tra i viticoltori che, anche se non si riconosce direttamente nelle sue idee, inconsciamente lo fa rivivere ogni giorno attraverso le azioni che vengono condotte con diverse modalità contro la banalizzazione del vino». Tornando alla kermesse meranese, da sabato 9 novembre all’11 novembre nello spazio dedicato a The Official Selection si potranno degustare tutti i migliori vini premiati con i WineHunter Awards Platinum, i riconoscimenti più prestigiosi assegnati alle etichette che hanno superato il punteggio di 95 centesimi su 100. Tre le etichette del Trentino premiate: il Merlino 2016 di Pojer&Sandri, il Trentodoc Ferrari Perlé Bianco Riserva e il Trentodoc Madame Martis Riserva. Oltre 950 sono le case vitivinicole, tra le più prestigiose in Italia e nel mondo, presenti quest’anno al Merano WineFestival, e più di 120 gli artigiani del gusto. Sono rappresentate tutte le regioni italiane (il Trentino è presente con 34 aziende, l’Istituto Trento Doc e il Comitato Mostra Muller Thurgau Valle di Cembra) e 18 nazioni straniere: Argentina, Austria, Cile, Croazia, Francia (con 34 maison della Champagne e 13 grand cru di Bordeaux), Georgia, Germania, Messico, Nuova Zelanda, Palestina, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Svizzera, Uruguay e Stati Uniti (con i grandi vini californiani). Un record. In alto i calici.