— Tilia sas
Via Dolomiti 31/B
Dobbiaco (BZ)
Tilia
a cena; venerdì, sabato e domenica anche a pranzo
tutte
Turno di chiusura: domenica sera, lunedì
Ferie: variabili
Prevale sempre la centralità estetica del prodotto presentato senza fronzoli, al minimo delle decorazioni. A partire dalla mattonella di selvaggina con fegato grasso d’oca, zucca e pane ai fichi e nocciole. Sicuramente tra i piatti più riusciti del menu…

Nel parco dell’Ex Grand Hotel di Dobbiaco, dove un secolo fa si davano appuntamento aristocrazia e jet set internazionale, trasformato in un centro di cultura, musica, natura e svago, ha trovato luminosa collocazione, da più di un lustro, anche questo ristorante “wintergarten”, ovvero il Tilia.Tanto luminosa e ariosa è la struttura, tutta metallo e cristalli, quanto profonda, densa, a tratti persino grave, risuona la sua cucina. Chris Oberhammer, formatosi in Francia, ama alternare piatti di ortaggi locali a fondi ben eseguiti. Salse ridotte e arricchite di foie gras. Sapide rosolature della cucina classica appresa negli anni di formazione tra Francia, Austria e Italia. Uno stile che negli anni si è accentuato più nei piatti e che nella mise en place dei tavoli. Cinque, senza tovaglie, minimali, animati appena dalle sculture in metallo che realizza lo stesso cuoco. Anche nell’impiattamento prevale sempre la centralità estetica del prodotto presentato senza fronzoli, al minimo delle decorazioni. A partire dalla mattonella di selvaggina con fegato grasso d’oca, zucca e pane ai fichi e nocciole: sicuramente tra i piatti più riusciti del menu. Buono l’insolito orzo con un ragù di marmotta fornita dai cacciatori della valle. Da segnalare anche il rotolo di maialino “Royale”, omaggio al grande classico francese, farcito di camoscio e crema di patate arrosto con salsa di fegato grasso. Qualche incertezza nella granita di mango ma buoni gelati. In sala si muove con grazia Anita Mancini che governa sapientemente anche l’eccellente carta dei vini. Circa 90 euro.