Calle Tron 1961 Santa Croce
Venezia (VE)

Palazzo Venart si compone di un hotel esclusivo, con sole diciotto, lussuosissime suite, incastonate come pietre preziose in un edificio del ‘500 che fronteggia il Casinò di Venezia, e di un ristorante, elegantemente arredato, che affaccia su un raccolto, curatissimo, giardino interno. Quest’ultimo è il palcoscenico di un talento cristallino proveniente dal Lazio e trapiantato in laguna: Donato Ascani. Il ruolo che svolge è quello di executive chef, sotto l’egida di uno dei più abili cuochi-imprenditori d’Italia, Enrico Bartolini, ma con ampia licenza di inventare. La sua proposta si articola su due menu degustazione: “Arte, orti e laguna” (euro 200) e “I classici del Glam” (euro 230); da entrambi si può estrarre qualsiasi piatto à la carte (con un minimo di tre portate a 150 euro). Quello che non si può assolutamente perdere è il “Gioco di gusto e consistenza”, un ‘benvenuto’ di almeno sette piccoli assaggi che mette subito in chiaro di quali competenze tecniche disponga lo chef, e che introduce il suo piatto-firma: le “acquadelle in salse”, piccoli pesci fritti abbinati a salse ed erbe diverse, presente in entrambi menu. Seguono piatti di alto profilo come lo spaghetto tiepido con gamberi e sesamo, il risotto al ginepro con rognone di coniglio e acqua di cicoria, l’agnello alla brace con carciofi e menta. La brigata di sala è giovane, preparata e poliglotta; la ricca carta dei vini va oltre le scelte convenzionali, allargando lo sguardo alle piccole produzioni artigianali.