Piazza dell'Unità d’Italia, 2
Trieste (TS)

Sempre più elegante, un po’ più ampio, in una crescita qualitativa netta e percepibile sebbene già di base si trattasse di un ristorante con i fiocchi. Per non parlare del contesto in cui si trova: l’Harry’s Piccolo si affaccia infatti su una delle più belle piazze del mondo. Siamo a Trieste, in piazza Unità d’Italia, e qui, all’interno (nel dehors quando il tempo lo consente) del Grand Hotel Duchi D’Aosta, due sono gli assi a governare la cucina, tanto del ristorante gourmet quanto del Bistrò. Sono in gran forma, Matteo Metullio e Davide De Pra, giovani e giustamente ambiziosi cuochi, il cui sodalizio è di lunga data. A completare il quadro una sala che marcia con i ritmi giusti, in capo a Elena Brussa Toi che sceglie anche le etichette per una carta dei vini molto ben articolata.
I piatti sono come ci si aspetta da un luogo del genere, tecnicamente perfetti e con una calda anima di gusto che mette d’accordo tanto i palati sofisticati quanto quelli di chi vuole semplicemente passare qualche ora coccolato come si deve. Grassa suadenza per la ricciola con pesca, brûlé non brûlé di funghi secchi, latte di mandorla. Buonissima la fregola risottata in brodo di gallina e zenzero, astice, dragoncello, pepe rosa, e notevoli gli spaghettini freddi con olive verdi, capesante, corallo, caviale, cetrioli e fumo di castagno. “Piccione e anguilla andata e ritorno” è un doppio servizio strepitoso con i due elementi in perfetta armonia.
Si termina, senza scendere mai di tono, con pere, robiola, miele all’arancia e zafferano. Menu a 130 o 170 euro, sui 120 alla carta.