
Il fagiolo di Lamon è un vanto del Bellunese: il mito che l’ha fatto principe delle paste e fagioli venete parte da un imperatore e da un papa. Le sue quattro varietà principali (spagnòl, spagnolèt, calònega, canalino) deriverebbero dai primissimi legumi portati in zona dall’umanista Giovan Pierio Valeriano Bolzanio. Quest’ultimo (più semplicemente Giovanni Dalle Fosse bellunese, studente a Venezia e poi professore a Roma) proveniva dalla corte vaticana di Clemente VII. L’imperatore Carlo V avrebbe omaggiato il pontefice con i fagioli delle Americhe, in una fase pacifica dei loro rapporti tutt’altro che amichevoli: fu tra l’altro il tempo del sacco di Roma e dei Lanzichenecchi, a loro volta miticamente di passaggio pochi anni prima per l’Ampezzano e la Val Boite dove avrebbero tramandato memorie culinarie germaniche. E se poi invece si vuole provare qualcosa di diverso, c’è il fagiolo gialèt, dall’allegra buccia sottile che racchiude un sapore delicato e profumato.